La dominazione napoleonica aveva comunque contribuito ad integrare i territori sabaudi nella più vasta area economica francese e reso evidenti ad alcuni investitori d’Oltralpe le potenzialità del Piemonte. Limitando l’osservazione al Canavese, i fratelli Duport, proprietari dal 1804 di cotonifici ad Annecy e Chambéry, rilevarono nel 1824 uno stabilimento di filatura a Pont: trent’anni dopo l’impianto avrebbe occupato 500 operai, sul totale di 3.000 maestranze della Manifattura di Annecy e Pont. Iniziava così un percorso di sviluppo industriale che avrebbe portato il Canavese ad essere a fine XIX sec. la «zona modello dell’evoluzione cotoniera piemontese».

  • La Manifattura Chiesa

Probabilmente sulla scorta di tale esempio e delle esperienze maturate nei viaggi all’estero, Maurizio Farina, sindaco di Rivarolo in più riprese tra il 1834 e il 1865 e deputato al Parlamento Subalpino e al Parlamento Italiano  dal 1848 al 1865 intuì lo sviluppo che avrebbe potuto innescare l’insediamento di un’attività industriale nell’economia sostanzialmente agricola e artigianale di Rivarolo. Nel 1843 fondò quindi una prima piccola manifattura, come ricorda la lapide posta al n. 4 di viale Berone. Grazie alle relazioni con gli ambienti torinesi, Farina coinvolse nell’investimento la ditta Giuseppe Chiesa e Fratelli che, il 24 luglio 1843, ottenne dal Comune l’assenso a costruire una manifattura all’angolo della piazza di Saccaria con la strada provinciale di Torino (l’isolato oggi compreso tra viale Berone, corso Torino e via Malgrà), con la possibilità di sfruttare la forza motrice della roggia di Cardine.
Nel 1874 venne costruita la nuova manifattura a nord dell’abitato lungo la direttrice verso Cuorgné
In parallelo con i nuovi investimenti, i Chiesa consolidarono l’assetto societario delle loro attività. L’undici febbraio 1867 la ditta Giuseppe Chiesa e Fratelli era stata suddivisa in due gestioni distinte: Michele e Giovanni Chiesa avevano costruito uno stabilimento di tessitura a San Giorgio Canavese, mentre il fratello Felice amministrava l’impianto rivarolese che comprendeva le fasi di filatura e tessitura. Con atto del primo luglio 1877 i due impianti vennero accorpati nella nuova Manifattura di Rivarolo e San Giorgio, con capitale sociale di tre milioni di Lire.

Le attività legate alla tessitura nel 1872 (da “Gite in Canavese” di Antonino Bertolotti.

Oltre allo stabilimento Chiesa, con 300 operai, sono citate la manifattura Marchiandi e Cuvertino, con 50 telai, quella di Francesco Faglietto con oltre 100 telai diffusi in case private e la ditta Micono, con sette operai dediti alla tessitura di panni e lane. Bertolotti ricorda inoltre la carradoria Petrini, ed un’altra in forma societaria, le concerie Fenoglio e Cappellaro, le due tintorie dei fratelli Bonino e Borgialli. Da queste ultime attività, cui vanno aggiunte la tintoria interna della manifattura Chiesa e, dal 1884 la ditta dei fratelli Carlevato in frazione Pasquaro.

Michele Chiesa
Titolo al portatore della Manifattura Rivarolo e San Giorgio Canavese